Il principio del metodo di controllo con particelle magnetiche (MT) sfrutta la capacità di alcuni materiali, detti ferromagnetici, di attrarre altri materiali o sé stessi. Al pezzo in esame è applicato un intenso campo magnetico, ottenuto mediante un’apposita attrezzatura. Qualora fossero presenti discontinuità superficiali o subsuperficiali, esse interromperebbero le linee di flusso magnetico, creando una fuga di flusso localizzata rilevabile attraverso l’applicazione di particelle ferromagnetiche pigmentate.
Vantaggi:
- Si possono rilevare discontinuità sulla superficie o appena al di sotto di essa;
- Pezzi di forma complessa possono essere controllati con semplicità;
- La pulitura preliminare delle superfici è meno critica rispetto ad altri metodi (ad esempio i PT);
- Il metodo è rapido e le indicazioni risultano visibili direttamente sulla superficie;
- I costi sono complessivamente contenuti;
- Le attrezzature portatili consentono notevole flessibilità nel caso di controlli in campo.
Svantaggi:
- Il metodo è inapplicabile su materiali non ferromagnetici (numerosi acciai inossidabili, leghe di Al, Mg, Ti, Cu, Ni o altri);
- Per controlli in posizione devono essere utilizzati rivelatori idonei;
- In alcuni casi può essere necessario rimuovere verniciature o strati protettivi superficiali per raggiungere la desiderata sensibilità di controllo;
- La capacità di rilevare discontinuità subsuperficiali è limitata;
- E’ fondamentale l’orientamento tra il piano della discontinuità e la direzione del campo magnetico.
Metalprove S.r.l. conduce controlli MT utilizzando rilevatori secchi e in sospensione, con possibilità di variare le tipologie di magnetizzazione e in condizioni di visione sia fotopiche che scotopiche.
Le norme di riferimento possono essere di origine Europea (EN ISO 17638, EN ISO 23278, EN ISO 9934-1, EN 1369, EN 10228-1, EN 10246-12, ecc.) o Americana (ASME Sec. V, ASME Sec. VIII, ASTM E709, ASTM E1444, ecc.).